➡️La verifica dell'accessibilità dei servizi digitali

La video lezione illustra la verifica di accessibilità, gli standard di riferimento e in cosa consiste la dichiarazione di accessibilità.

Cosa si intende per verifica dell’accessibilità e gli standard di riferimento

L’accessibilità è la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche a coloro che, a causa di disabilità temporanee o permanenti, necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.

L’accessibilità dei servizi può essere verificata attraverso standard internazionali di riferimento, tali standard sono emanati dal World Wide Web (W3C), il consorzio internazionale di cui fanno parte le principali organizzazioni che si occupano a vario titolo di servizi digitali.

Il documento Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) è lo standard di riferimento per l’accessibilità e contiene diversi punti di controllo definiti “Criteri di Successo”.

I Criteri di Successo sono suddivisi in tre livelli descritti con la lettera A: (A primo livello, AA [da leggere “doppia A”] secondo livello, AAA [da leggere “tripla A”] terzo livello).

Per la normativa vigente sono obbligatori i 50 Criteri di Successo di livello A e AA.

Verificare l’accessibilità significa quindi analizzare il servizio digitale in riferimento a tutti i criteri di successo e soltanto il servizio che li soddisfa tutti, senza alcuna eccezione, può definirsi “conforme”.

Nella pratica è molto difficile che un servizio digitale risulti completamente accessibile ed è per questo che le normative in materia di accessibilità, sia nazionali che internazionali, prevedono quasi sempre il coinvolgimento degli utenti per ricevere feedback e risolvere eventuali problematiche non emerse durante le fasi di verifica, o, più facilmente, riconducibili a configurazioni particolari dei dispositivi utilizzati dagli utenti.

Chi sono gli esperti di accessibilità

Le verifiche di accessibilità sono effettuate, di norma, da figure professionali che hanno specifiche competenze in questo settore.

Il compito degli esperti di accessibilità è quello di:

  • analizzare i sistemi digitali,

  • valutarne la conformità alle normative vigenti,

  • individuare le possibili criticità,

  • catalogarle in base ai Criteri di Successo contenuti nelle WCAG.

Talvolta gli esperti , oltre ad eseguire le verifiche, possono anche essere chiamati a indicare le possibili soluzioni per risolvere le criticità individuate.

Verifiche di accessibilità: manuali e automatizzate

Le verifiche di accessibilità sono condotte dagli esperti con test manuali e con il supporto di strumenti automatizzati. Talvolta vengono utilizzate anche le , con lo scopo di verificare sperimentalmente il comportamento degli applicativi quando utilizzati con particolari dispositivi di supporto.

La necessità di valutare l’accessibilità sia manualmente che con strumenti automatizzati è d’altronde ben specificata anche nelle WCAG: “sono progettate per […] essere verificabili tramite una combinazione di test automatici e valutazione umana” (Introduzione alle WCAG, capitolo 0.1).

Verifiche manuali di accessibilità

A tutt’oggi le normative nazionali e internazionali si basano sostanzialmente sulle WCAG pubblicate dal W3C: gli enunciati normativi sono una serie di regole che devono essere rispettate e non vi è quasi alcun riferimento alla tecnologia.

Già dal primo Criterio di Successo è possibile notare quanto l’analisi sia legata ad un fattore umano e al significato che diamo alle cose , vediamo perché. Il primo criterio richiede di fornire un testo alternativo per le immagini; l’analisi dell’accessibilità deve quindi essere svolta nel contesto, cercando di capire, per ogni immagine, quale sia il suo valore e significato reale.

Ad esempio, un’immagine che contiene una lente di ingrandimento, potrebbe rappresentare sia una funzionalità di ingrandimento, sia una funzionalità di ricerca. Ecco, quindi, che il valore semantico deve essere ben definito e descritto da due possibili testi alternativi:

  1. zoom,

  2. cerca.

A differenza dell’analisi manuale, uno strumento automatizzato in grado di esaminare un’immagine potrebbe invece descrivere l’oggetto con un generico “lente di ingrandimento”, e quindi suggerire un testo in realtà non accessibile.

Verifiche automatizzate di accessibilità

Ci sono però molti strumenti per verificare in modo automatizzato alcune delle caratteristiche di accessibilità dei servizi digitali.

Alcuni strumenti per la verifica automatizzata sono efficaci per una determinata caratteristica di accessibilità, altri lo sono per verificare un insieme di Criteri di Successo.

I sistemi automatizzati, ad oggi, non sono però in grado di analizzare l’accessibilità in maniera esaustiva perché, come già detto in precedenza, l’accessibilità è un qualcosa che riguarda anche la natura umana delle funzionalità, in particolare il valore semantico, ossia il significato delle cose, e le tecnologie digitali automatizzate possono verificare solo in parte queste caratteristiche.

Tuttavia, in alcuni casi si rivelano un utile supporto alle verifiche, ad esempio per il monitoraggio di un numero molto elevato di contenuti, o per il calcolo dei parametri nella misura dei contrasti di colore.

Sul sito del W3C (https://www.w3.org/WAI/ER/tools/) è presente una lista di oltre 100 strumenti, tra programmi software e servizi online, che permettono di valutare l’accessibilità. Ma bisogna fare attenzione, la lista non è approvata dal W3C, è soltanto un archivio messo a disposizione e i prodotti sono caricati autonomamente dai singoli produttori.

Ogni esperto di accessibilità può selezionare gli strumenti che ritiene più opportuni come supporto alle proprie attività.

Efficacia delle verifiche automatizzate

Secondo alcuni studi e pareri sull’efficacia degli automatismi nelle verifiche di accessibilità, con i sistemi automatizzati non possono essere individuate più del 50% delle problematiche di accessibilità; molti esperti, però, spostano questa percentuale ancora più in basso, non oltre il 20% o 30%.

Chiaramente dipende molto anche dalla tipologia e complessità di servizio digitale che si vuole analizzare: più le cose sono complesse, più i servizi automatizzati possono essere in difficoltà e non produrre risultati affidabili.

Le verifiche automatizzate possono anche produrre dei falsi positivi, ossia possono rilevare problematiche che in realtà non esistono.

Applicativi per la correzione degli errori di accessibilità

Alcune organizzazioni commercializzano strumenti automatizzati che promettono di individuare gli errori e correggerli, attraverso l’installazione di un apposito applicativo supplementare sul servizio digitale da correggere. Sono i cosiddetti “overlay” per l’accessibilità, ma come detto l’accessibilità, per sua natura e per limitazioni tecnologiche, non può essere verificata con soli sistemi automatizzati, tra l’altro molti esperti li ritengono dannosi, perché potrebbero anche peggiorare l’esperienza d’uso degli utenti.

Verifiche di base anche per non esperti

Ci sono alcune verifiche di accessibilità che possono anche essere condotte da persone senza particolari competenze specifiche. Di seguito un breve elenco non esaustivo di tali semplici verifiche:

  1. usare la tastiera al posto del mouse: ogni punto del servizio che può essere selezionato con il mouse deve poter essere selezionato anche con la tastiera; per fare questa verifica è sufficiente muoversi nelle interfacce utilizzando i tasti “tab”, “invio”, “barra spaziatrice” e frecce. Questo test deve portare a due risultati:

  2. ingrandimenti: quando si usa lo zoom, le interfacce devono rimanere comprensibili e non ci devono essere sovrapposizioni. Per fare questa verifica è sufficiente usare la funzione zoom di qualsiasi browser, che permette di fare gli ingrandimenti delle interfacce;

  3. uso di un dispositivo mobile (smartphone, tablet): in questo caso si possono verificare due aspetti:

  4. se ci sono contenuti in movimento devono sempre essere presenti meccanismi per metterli in pausa e per controllare i movimenti (pausa, stop, nascondi).

La dichiarazione di accessibilità

Il quadro normativo

In Italia la normativa in materia di accessibilità, la Legge 4/2004 e successive modificazioni, richiede che i soggetti interessati debbano fare una dichiarazione di accessibilità ogni anno, entro il 23 settembre (tale disposizione è contenuta nel capitolo 3-quater della legge 4/2004).

La dichiarazione deve essere effettuata per ogni servizio (sito internet, applicazione desktop, applicazione mobile) che l’ente erogatore rende disponibile. I soggetti interessati alla dichiarazione sono definiti nell’articolo 3 della legge 4/2004 e sono denominati “soggetti erogatori”.

L’Agenzia per l’Italia Digitale ha emanato delle Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici che stabiliscono che i requisiti tecnici per la conformità alla normativa sono definiti dalla norma tecnica europea EN 301549. È utile ricordare che la norma europea sostanzialmente include lo standard WCAG del W3C.

Cosa fare prima di fare la dichiarazione

Per produrre la dichiarazione di accessibilità è necessario eseguire una verifica di accessibilità dei servizi digitali, valutando la conformità alla norma tecnica europea. La verifica può essere fatta da personale esperto interno alle organizzazioni o da soggetti terzi.

Dopo aver raccolto le rilevazioni di conformità alla norma, è necessario convertire il linguaggio tecnico delle problematiche in un linguaggio semplificato, adatto alle persone che usufruiscono del servizio in modo che possano comprendere le varie criticità.

Dove fare la dichiarazione

Le pubbliche amministrazioni devono compilare la dichiarazione di accessibilità esclusivamente sull’applicativo messo a disposizione dall’Agenzia per l’Italia Digitale, all’indirizzo https://form.agid.gov.it. In questo momento l’accesso alla piattaforma è riservato ai soli enti pubblici, presenti in Indice delle Pubbliche amministrazioni (IndicePA https://indicepa.gov.it).

Tutti gli altri soggetti dovranno redigere una propria dichiarazione prendendo come base il modello Agid.

Conclusioni

Progettare servizi digitali accessibili è fondamentale per il rispetto del diritto di cittadinanza: tutti i cittadini, compresi i portatori di disabilità permanenti o temporanee, hanno il diritto ad essere inclusi nella vita digitale ed è dovere dei progettisti digitali non lasciare nessuno fuori. Ulteriori informazioni e le FAQ per l’accessibilità sono disponibili sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale https://www.agid.gov.it/it/design-servizi/accessibilita.

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Anno di riferimento: 2023

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