➡️Interagire con i contenuti: l'architettura dell'informazione

La video lezione illustra il concetto di architettura dell’informazione e come identificare e organizzare i contenuti di un servizio digitale.

Cosa si intende per “Architettura dell’informazione”

Immaginiamo di trovarci in una biblioteca di Tokyo... pur non conoscendo la lingua, non è una sensazione di spaesamento totale quella che ci assale, quanto piuttosto un brivido di eccitazione che deriva dall’accogliere la sfida di riuscire ad orientarsi e individuare la sezione che contiene il nostro genere preferito, a dispetto di quei caratteri incomprensibili.

Superare quella sfida ci ha fatto venire fame, entriamo nel supermercato subito all’angolo e di nuovo, non ci sentiamo persi, ma riusciamo a individuare il cibo di cui abbiamo voglia.

Serendipity? No, Architettura dell’Informazione.

L’Architettura dell’Informazione è la disciplina che si occupa di organizzare, strutturare e facilitare la ricerca di informazioni in ambienti condivisi, fisici e digitali. Un supermercato o una biblioteca sono luoghi fisici pieni di oggetti informativi: corridoi, cartelli, etichette, scaffali…; analogamente siti e servizi sono ambienti pieni di oggetti informativi, ma di altro tipo: categorie, menu, dati, etichette, bottoni, link…

In ambito pubblico, l’architettura dell’informazione identifica, organizza, classifica e mette in relazione i contenuti di un servizio digitale e ne definisce le funzioni principali.

In questo modo, permette di individuare le modalità ed i percorsi ottimali per condurre l’utente a raggiungere i suoi obiettivi.

E’ evidente come questa attività sia molto importante nella progettazione dei servizi pubblici online: progettare una buona architettura dell’informazione significa soddisfare i bisogni dei cittadini e favorire l’uso dei servizi.

Identificare i contenuti: gli scenari d’uso

Prima di organizzare sugli scaffali i prodotti di un esercizio commerciale, è fondamentale conoscere dettagliatamente i tipi di prodotti da mostrare, dividerli in categorie e sottocategorie e solo dopo immaginare una loro disposizione efficace che accompagni l’utente alla loro scoperta.

Analogamente, in ambito digitale, prima di essere organizzati, i contenuti vanno identificati, va condotta cioè la cosiddetta analisi delle esigenze formative. L’analisi delle esigenze informative serve a identificare i contenuti che maggiormente rispondono alle esigenze degli utenti.

Un metodo per condurre tale analisi è l’utilizzo di scenari d’uso.

Gli scenari d'uso descrivono differenti situazioni reali, in cui specifici utenti potrebbero utilizzare il servizio e consentono quindi di identificare le funzionalità che il servizio deve offrire per soddisfare le loro esigenze.

Oltre che per identificare i requisiti funzionali di un servizio, gli scenari d’uso possono essere utilizzati anche per definire la struttura dell'interfaccia utente del servizio digitale. Ad esempio, in una determinata pagina, possono indicare quali informazioni visualizzare, quali azioni devono essere disponibili e come queste azioni devono essere rappresentate graficamente.

Gli scenari d'uso consentono anche di individuare le possibili sequenze di azioni che un utente potrebbe compiere all'interno del servizio digitale; in questo caso consentono quindi di definire il flusso delle attività dell'utente, in modo da rendere l'utilizzo del servizio il più semplice e intuitivo possibile.

Sul sito di Designers Italia è disponibile il kit “Scenari d’uso”, dedicato a questa attività. (Vedi anche gli scenari d'uso di Designers Italia).

Organizzare i contenuti: il card sorting

Una volta individuati contenuti e funzioni attraverso gli scenari d’uso, questi vanno organizzati in gruppi e gerarchie e articolati in percorsi possibili.

Un metodo centrato sull’utente per realizzare questa attività è il card sorting, l’”ordinamento di cartellini”. Serve per capire come gli utenti categorizzano “spontaneamente” un certo ambito di contenuti.

Si tratta di un esercizio in cui si chiede a un gruppo rappresentativo di utenti (da 15 a 30 per avere una buona attendibilità) di raggruppare per similarità, dei post-it, contenenti ciascuno una voce di contenuto.

Si registrano i raggruppamenti prodotti dai diversi utenti e con alcuni calcoli statistici si identificano quei raggruppamenti che rispecchiano la mappa concettuale dell’insieme delle voci dei partecipanti (in alcuni casi è possibile fare le valutazioni anche senza applicare calcoli).

Il card sorting individua le voci che, secondo il punto di vista degli utenti, appartengono ad uno stesso gruppo, oppure rimangono separate e quelle che rimangono sempre da sole, facendo emergere in questo modo un’ipotesi di alberatura dei contenuti.

Se durante il lavoro si chiede agli utenti anche di dare un nome ai vari raggruppamenti, è possibile utilizzare quei nomi per le voci di menu di primo livello (e quelle date ai sottogruppi per le voci di secondo livello); in alternativa è il conduttore del card sorting, assieme con il committente, a immaginare le voci per gruppi e sottogruppi.

Benché a partire da uno stesso esercizio di card sorting siano possibili più alberature, il risultato è comunque meno arbitrario e più a misura di cittadino rispetto a quello ottenuto da un raggruppamento disegnato a tavolino dal progettista o da qualche stakeholder.

Sul sito di Designers Italia è disponibile un kit dedicato all’organizzazione dei contenuti tramite il card sorting.

Conclusioni

Lavorare sull'architettura dell'informazione dei servizi pubblici digitali è di fondamentale importanza per migliorare l'efficienza, la trasparenza e la soddisfazione dei cittadini nei confronti dell'amministrazione pubblica.

Un'architettura dell'informazione ben progettata facilita l'accesso alle informazioni e ai servizi digitali, rendendo più semplice e veloce la ricerca delle informazioni e la fruizione dei servizi pubblici online; contribuisce a migliorare la trasparenza e l'efficacia dell'amministrazione pubblica, in quanto consente di organizzare le informazioni e le funzionalità dei servizi in modo coerente e comprensibile per i cittadini, favorendo così la trasparenza e l'accessibilità delle informazioni.

D’altro canto, un'architettura dell'informazione ben progettata consente all'amministrazione pubblica di migliorare la propria efficienza e produttività, in quanto facilita la gestione delle informazioni e dei servizi, potenziandone l’uso e l'utilità per i cittadini.

___

Anno di riferimento: 2023

Seguici su Open Gov https://open.gov.it/ e su twitter @opengovitaly

Last updated