🟦Modulo 2 - Organizzare il progetto e comprendere il contesto

La video lezione illustra l’approccio partecipato e descrive le principali tecniche per il coinvolgimento degli utenti nelle diverse fasi del processo progettuale di siti e servizi pubblici digitali.

Cosa vuol dire adottare un approccio partecipato

Coinvolgere utenti, cittadini e stakeholder durante la progettazione di prodotti e servizi permette di ottenere risultati che rispondono a esigenze maggiormente condivise, centrate sui reali bisogni degli utenti coinvolti nella fruizione, ottenendo di conseguenza un prodotto facilmente usabile.

Il design partecipato, oggi più comunemente chiamato co-design, ha origine negli anni ’70 e si è consolidato con gli studi sull’interazione uomo-macchina, che oltre a guardare all’ergonomia degli oggetti informatici iniziavano a porre l’attenzione all’interazione con le interfacce e le necessità degli utenti.

Questo approccio è oggi adottato largamente dal design sia nel settore pubblico che nel privato, e porta vantaggi: nei contenuti, nella capacità di evoluzione del progetto e nell’adozione dei servizi.

Il coinvolgimento degli stakeholder va adottato in ogni fase progettuale:

  • nella fase di ricerca, per inquadrare correttamente il problema e per raccogliere idee e opportunità

  • durante la progettazione e lo sviluppo, per valutare le soluzioni proposte

  • dopo la chiusura del progetto per verificarne l’efficacia

L’intero processo progettuale può essere infatti iterato nel tempo, per garantire soluzioni sempre aggiornate nel rispondere alle esigenze di un contesto mutevole.

Vediamo le metodologie che possono essere applicate a questo scopo.

Design partecipato e metodi per il co-design

Esistono numerosi metodi e strumenti di partecipazione e co-design che permettono di raccogliere informazioni qualitative o quantitative; per questo è importante sceglierli e pianificarne l’uso in base alle necessità del progetto.

Tra i metodi più utilizzati, di cui si trovano specifici kit nel sito di Designers Italia, presentiamo:

Le interviste

Le interviste sono un utile strumento per approfondire il contesto e l’esperienza d’uso di un servizio, permettono in breve tempo di raccogliere informazioni tramite i resoconti di tutti i soggetti coinvolti: sia degli attori che contribuiscono alla sua progettazione ed erogazione (gli stakeholder), sia degli utenti che ne fruiscono (utenti e cittadini).

Le interviste possono essere di due tipi:

  • strutturate, con un elenco di domande da seguire nell’ordine stabilito per tutti i partecipanti;

  • semi-strutturate, con un elenco di domande da usare come traccia da seguire durante la conversazione, potendo passare da una all’altra liberamente o saltarne alcune.

Le interviste sono molto utili nelle fasi iniziali di un progetto, quando una conversazione approfondita con stakeholder e utenti può aiutare ad allargare il campo di indagine per poi convergere sui temi ritenuti più rilevanti per la fase di progettazione.

Le interviste agli stakeholder servono a:

  • impostare la ricerca con gli utenti;

  • includere nel progetto conoscenze pregresse, aspettative e fallimenti già sperimentati;

  • raccogliere documenti e casi studio rilevanti.

Le interviste utente servono per capire i bisogni, le soluzioni adottate o da adottare, le difficoltà e le opportunità, i comportamenti e le attitudini da considerare nella fase progettuale.

In alcuni casi può essere utile far partecipare gli stakeholder ad alcune interviste utente, per far comprendere meglio il punto di vista dell’utente, per far capire il valore della ricerca stessa e per iniziare ad attivarli per la successiva fase di ideazione.

Dettagli su attività e risorse per realizzare interviste sono sul sito di designers Italia: https://designers.italia.it/kit/interviste-utenti-stakeholder/

I questionari

I questionari consentono di raccogliere informazioni dagli utenti in modo standardizzato e quantificabile. Il vantaggio per chi sta progettando un servizio è quello di poter raggiungere una grande quantità di utenti contemporaneamente, soprattutto nel caso in cui la somministrazione dei questionari avvenga attraverso i canali di comunicazione digitale.

Esistono 3 tipi principali di domande che si possono includere in un questionario:

  • chiusa: permette di scegliere una o più risposte già formulate

  • aperta: consente di inserire liberamente una risposta

  • con scala di valutazione: consente di esprimere una valutazione su una scala prefissata, solitamente in 5 livelli.

I questionari sono molto utili nei casi in cui è necessario:

  • raccogliere informazioni puntuali su ampia scala;

  • validare quantitativamente i risultati di una ricerca qualitativa;

  • fare valutazioni statistiche e comparazioni con studi precedenti.

In ogni caso al termine del questionario i dati possono essere indagati per effettuare analisi quantitative e/o qualitative a seconda del tipo di domande e dell’obiettivo prefissato.

Dettagli su attività e risorse per realizzare interviste sono disponibili sul sito di designers Italia: https://designers.italia.it/kit/questionario-online/.

I test di usabilità

I test di usabilità sono delle sessioni di osservazione diretta dell’interazione tra un utente e il servizio digitale in esame. I test vengono svolti assegnando all’utente una o più attività da svolgere e analizzando il suo comportamento nel portarli a termine per risolvere eventuali criticità riscontrate.

Si possono svolgere dei test di usabilità con gli utenti:

  • durante la fase di sviluppo del servizio, per verificare il loro comportamento e apportare eventuali modifiche in corso d’opera;

  • oppure quando un servizio digitale è già in uso, per capire eventuali problemi di utilizzo e riprogettare di conseguenza alcuni componenti in ottica di miglioramento.

Dettagli su attività e risorse per realizzare test di usabilità sono disponibili sul sito di designers Italia: https://designers.italia.it/kit/test-usabilita/.

Conclusioni

I metodi sinteticamente presentati sono utili per garantire l’inclusione nel progetto del punto di vista degli stakeholder e degli utenti e sono utilizzabili sia in progetti tra PA ovvero G2G (Government to Government) che tra PA e cittadini ovvero G2C (Government to Citizens).

È importante sapere che a questi metodi se ne possono aggiungere altri, a seconda del progetto e del grado di coinvolgimento che si vuole raggiungere.

Anno di riferimento: 2023

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